Il Suono della Resistenza Palestinese

Ci sono musicisti che suonano per intrattenere, e poi ci sono musicisti che suonano per resistere, raccontare e guarire. Zaid Ayasa appartiene a questa seconda stirpe. Palestinese, percussionista, visionario: la sua musica è un grido antico e moderno allo stesso tempo. È la voce di un popolo che rifiuta di essere cancellato.

Zaid suona la darabukka, tamburo a calice tipico del Medio Oriente. Ma ridurre il suo lavoro alla definizione di “percussionista” sarebbe limitante. Il suo tocco sulla pelle dello strumento è un linguaggio, un codice fatto di battiti, pause, risonanze e silenzi. Ogni colpo sembra portare con sé la polvere delle strade di Nablus, il canto dei mercati, l’eco delle marce funebri, il rumore dei checkpoint e la vitalità dei matrimoni palestinesi.

Ayasa non si ferma alla tradizione: la attraversa e la rinnova. Le sue composizioni fondono elementi elettronici, ambienti sonori, voci registrate, frammenti poetici. La darabukka dialoga con il mondo, senza mai perdere le sue radici. È così che la musica diventa ponte tra il passato e il presente, tra Palestina e diaspora, tra dolore e speranza.

Chi ha avuto modo di ascoltarlo dal vivo racconta un’esperienza quasi ipnotica: occhi chiusi, corpo teso, mani in movimento costante. I suoi concerti non sono semplici esibizioni, ma rituali collettivi dove ci si ritrova, ci si emoziona, ci si ricorda. Ricorda chi siamo. Ricorda dov’è la Palestina.

Zaid è anche impegnato in progetti musicali e culturali che coinvolgono giovani artisti, rifugiati, e comunità locali. La sua arte non è mai fine a sé stessa: è strumento di educazione, espressione e liberazione.

“La musica palestinese non è solo melodia: è memoria che resiste, cuore che pulsa sotto le macerie, voce che canta anche quando tutto tace.”

In un mondo in cui l’informazione viene spesso filtrata e la narrazione palestinese ridotta o distorta, la musica di Zaid Ayasa è verità sonora. Non cerca consenso, non addolcisce la realtà. La racconta. E così facendo, la fa vibrare nei cuori di chi ascolta.

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